Felicita′
Di Micaela Ramazzotti
Il film e′ stato presentato in concorso alla Mostra del cinema di Venezia 2023 nella sezione Orizzonti Extra e l′esordiente regista ha vinto il Premio degli spettatori Armani Beauty. In quell′occasione Micaela ha dichiarato che la storia di Felicita′ e′ in parte ispirata a qualcosa di autentico e parla di una famiglia patologica, di un percorso psichiatrico, di una relazione squilibrata, di mediocrita′ educativa e sociale e di come lo spirito dell′Italia di questi anni si rifletta sulle persone che hanno pochi strumenti per affrontare situazioni del genere.
Il film inizia e finisce con Desire′ ed un uomo di cui si prende cura, accomodandone l′aspetto fisico nel primo frame, d′altronde e′ una parrucchiera del cinema, accompagnando l′altro a prendere il treno del suo riscatto nell′ultimo, segnando un cambio di registro qualitativo nelle sue azioni.
Direi che questa circolarita′ infatti, descrive a pieno la vita di questa giovane donna che sente tutto il peso di essere parte di una famiglia patologica ma sa anche di essere l′unica con un briciolo di funzionalita′; infatti tenta di essere felice, cerca un rapporto con un uomo adulto, forse paterno, una specie di guida che si rivelera′ non diverso dai balordi che girano sul set dove lavora.
É dura cercare la felicita′ senza mai interrogarsi dentro, senza mai fermarsi a riconoscere il bisogno di essere visti ed aiutati ed infatti Desire′, sopravvive nel macabro gioco della ripetizione , si muove con gli unici strumenti che ha sempre visto adoperare in famiglia: maltrattamenti, bugie, seduzioni, umiliazioni, sottomissioni, derisioni, agiti e autosacrificio tanto troppo autosacrificio, e si ritrova a cercare soluzioni (spesso a suo discapito) che sono scambiate per felicita′ con l′evidente risultato già conosciuto.
Nella famiglia di origine di Desire′ infatti non trovano spazio i sentimenti, i desideri, le individualita′ personali: ogni scambio familiare e′ totalmente incentrato sul pragmatico, leitmotiv massima resa minima spesa, senza tener conto del significato dell′azione o del peso innaturale che generera′ sul destinatario.
I genitori sono costantemente in cerca di riscatto e risarcimento per i personali dolori, scambiando questi aspetti per felicita′, li rincorrono sempre adoperando mezzi che poi risulteranno per loro stessi umilianti.
Il figlio minore e′ la vittima finale, schiacciata dagli agiti dei genitori: e′ degna di attenzione infatti ogni scena di lite familiare dove il suo volto, la sua espressione smarrita segnano lo spettatore; costantemente depositario di aspettative di grandezza, i genitori depongono in lui il famoso risarcimento e riscatto che la vita presumibilmente deve loro, ma il ragazzo non regge, nessuno potrebbe e quindi si avvia verso lo scompenso, che sara′ poi il suo riscatto personale.
Riscatto possibile perche′ in questo personaggio i sentimenti infatti fanno capolino nel verso opportuno, per esempio durante le sfuriate degli altri componenti familiari, il suo volto e′ l′unico posto in cui, coerentemente con il climax del film, albergano e si esprimono i sentimenti.
É l′unico che accetta di andare in terapia, e′ l′unico che chiede aiuto, come puo′ e come sa ecco perche′ riesce a salvarsi, o almeno e′ quello che ogni spettatore si augura vedendolo su quel treno.
Per concludere, Non avendo altro posto per essere contemplati, vissuti, esperiti, discussi, i sentimenti tra cui la felicità, cercano disperatamente di sopravvivere in questa storia facendo capolino tra i molteplici agiti dei protagonisti, ovviamente confondendoli e depistandoli dalla massima resa a cui gli stessi personaggi ambiscono, per poi fallire clamorosamente.
I sentimenti sono ciò che arriva allo spettatore: probabilmente non potendo avere asilo politico nel film, tocca allo spettatore in sala farci i conti; e non a caso invoco un termine da politica estera, il tema dei migranti e′ spesso toccato in questo film, e anche qui manca totalmente l′aspetto sentimentale, viene solo descritta la concretezza degli sbarchi come quando al porto arriva una nave di merci, ahime′ molto attuale!
Questa trama nella sua autenticita′, lo confermeranno gli addetti al disagio mentale come me, disturba, provoca, indigna, dall′inizio alla fine, e ogni persona che guarda tenta di fargli un posto nel proprio cuore e dargli un senso.